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venerdì 31 gennaio 2014

È arrivato Giorgino

Vi ricordate la riunione indetta da Bianchina? 
Ecco svelato il segreto. 
Non era per fare pettegolezzi, bensì per avvertire la ciurma di un nuovo arrivo. 


«Non temere, Giorgino, tutti gli amici ti stanno aspettando. Non vedono l'ora di conoscerti».
«E... e se poi non mi vogliono far giocare?».
«Sta' tranquillo, i miei amici sono simpatici e ti faranno giocare, perché mai non dovrebbero farti giocare».
«Perché non mi conoscono e poi... e poi io non sono né una pecora come te né come loro».
«E allora? Anche loro non sono pecore come me e nemmeno sono come te».
«Già!».
«Su, andiamo».

«Amici, ecco Giorgino».
«Ciao».
«Ciao».
«Ciaooo».
«C-ciao».
«Non essere timido, su, dài».


«Giro girotondo casca il mondo casca la terra tutti giù per terra!».
E adesso, tutti insieme a fare il trenino.
«Ecco il treno, lungo lungo, che percorre la città, lo vedete, lo sentite, ecco il treno eccolo qua»




Evvivaaa!!!

sinforosa castoro
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mercoledì 29 gennaio 2014

Ma l'Angelo ha il cuore?

Cinque minuti prima.
Nella confusione del salone, durante l'arrivo dei bambini a scuola, intorno alle 8.45.
Sono seduti sulla panchina e vedo che stanno discutendo, lei con fare sussiegoso sta spiegando qualcosa a lui che, con sguardo vacuo, forse non riesce a star dietro al suo ragionamento. A un certo punto lei si alza di scatto, minacciando lui col dito allungato, da vera maestra rompiscatole, e viene verso di me. Lui la segue, come un cane bastonato.
«Maestra... » esordisce, mentre io sono alle prese con un piccolo che frigna perché un compagno gli ha detto che non è più suo amico. «... Ne che Angeli hanno anche loro il cuore?».
«No, non hanno il cuore perché sono Angeli e... e non hanno il cuore» ribatte lui ormai spazientito.
«Invece ce l'hanno, ne maestra che ce l'hanno, qui» e fa segno in direzione del suo cuore».
«Forse avete ragione tutti e due. Gli Angeli sono buoni e ci stanno vicini perché... ».
«Perché c'è l'Angelo Custode, me l'ha detto mia nonna» interviene lei saputa.
«Hai ragione. Ogni bambino e bambina, ma anch'io, ha accanto il suo Angelo Custode che lo protegge, sempre. Forse non è importante se ha il cuore come noi o in un altro modo o non ce l'ha, importante è che ci vuole bene e che ci protegge sempre, non è vero?». Lui mi ascolta e annuisce, lei mi ascolta, rimane un po' lì a pensare e poi sbotta: «Se ci vuole bene è perché ha il cuore» e se ne va.


sinforosa castoro

domenica 26 gennaio 2014

La pecorella smarrita

Un giorno un pastore portò a spasso le sue pecore.
«Mangiate questa bella erbetta», disse loro.


«Ora fate un riposino».


E le pecore mangiarono l'erba verde e fresca e si riposarono.
Verso sera il pastore le condusse a casa, nell'ovile, ma, contandole, s'accorse che ne mancava una.
Chiuse per bene il recinto e andò in cerca della pecorella smarrita.












La trovò fra un cespuglio di spine, belava, la poverina.
Il pastore non badò alle spine: la prese, se la mise in spalla e la condusse a casa dove se ne prese cura, perché il pastore buono ha cura di tutte le sue pecore. E se ne perde anche una sola la va a cercare, perché il pastore ama le sue pecore, anche quelle che non lo seguono e si perdono.





La parabola della pecorella smarrita raccontata e rivissuta "dai piccoli" (con il contributo di disegni "dei grandi") attraverso l'ascolto, la drammatizzazione e il disegno.

sinforosa castoro
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lunedì 20 gennaio 2014

Ma, a scuola si fa catechismo?

Un lettore o lettrice mi ha lasciato un commento al post Nasce Gesù: Ma a scuola si fa catechismo? Mi domanda.
Rispondo con piacere a questa domanda e spero di chiarire anche ad altri lettori cosa si intende per Insegnamento della Religione Cattolica nella scuola pubblica.
L'ora di religione nella scuola dell'infanzia, come in ogni altro ordine di scuola, non mira alla preparazione dei bambini ai sacramenti dell'iniziazione cristiana, questo, semmai, è il compito del catechismo che si svolge in parrocchia e in primis in famiglia.
L'insegnamento della religione cattolica, a scuola, ha uno scopo ben preciso: portare i bambini, fin dalla più tenera età, e i ragazzi, alla conoscenza e alla bellezza della fede in Gesù Cristo, evidenziando il rapporto di questa fede con  le altre discipline scolastiche e con la vita di tutti i giorni.
È ovvio che si rende necessario anche far conoscere ai bambini, tenendo conto della loro età, alcuni contenuti della Bibbia e nello specifico dei Vangeli (la vita di Gesù, Maria e Giuseppe, parabole, miracoli...), la vita dei santi e della Chiesa.
È vero, i contenuti sono simili a quelli trattati nel catechismo, ma l'approccio è, e deve essere, totalmente diverso. L'insegnamento scolastico si  propone di evidenziare, con serietà e competenza, la bellezza del messaggio cristiano per far sì che i bambini, e i ragazzi poi, possano sentirsi liberi di scegliere se continuare o no coltivare questa conoscenza.
Caro lettore o lettrice spero di aver risposto esaurientemente alla tua perplessità.



sinforosa castoro

venerdì 17 gennaio 2014

Mio zio ha il ginocchio del toro

«Maestra, sai che mio zio è all'ospedale?».
«Mi spiace, cosa gli è successo?».
«Si è rotto tutto il ginocchio».
«Ma come ha fatto? È Caduto?».
«No».
«Allora, come ha fatto?».
«Boh!».
«Tu, vai a trovarlo?».
«No».
«No?».
«No, perché adesso lui viene fuori dall'ospedale».
«Bene, vuol dire che è guarito».
«Sì, adesso ci hanno messo un ginocchio nuovo».
«Gli hanno messo. Lo hanno operato, certo, hanno messo una protesi, si chiama così».
«No, ci hanno messo il ginocchio del toro, adesso».
I bambini presenti alla conversazione mi guardano con fare interrogativo e io incomincio a spiegare loro che il ginocchio "nuovo" dello zio del loro compagno non è certo  "un ginocchio del toro".

sinforosa castoro

martedì 14 gennaio 2014

L'orso bianco

Dopo il racconto e la drammatizzazione della storiella raccontata dalla maestra, Filippo, anni tre, la racconta ai compagni, mimando le situazioni.
Silenzio. Ascoltiamolo.

«C'era un orso, tutto bianco, che è grosso così, e dormiva nella sua tana, che era tutta di ghiaccio perché lui ha la pelliccia e non sente tanto freddo, anche se nevica non sente tanto freddo. E russava: "Rrrr. Rrrr. Rrrr. Rrrr". Poi si sveglia, perché ha fame e dice: " Non c'ho più niente da mangiare, devo andare a prendere una foca" e allora va. Cammina sul ghiaccio, sì perché dove c'è lui c'è tutto il ghiaccio, ma non ha freddo. Con le zampe fa così, ha le zampone e fa così, così, così, cammina e poi si ferma un pochino e poi vede la foca e dice: "Eccola là la foca", allora corre e poi scivola un po', ma non si fa male, perché... perché lui non si fa mai male. Poi fa: "Aaaahmmm!" e mangia tutta la foca e poi è contento perché adesso ha mangiato tutta la foca. Poi ritorna nella sua tana e dorme, perché c'era buio, c'era la notte e doveva dormire, poi alla mattina va ancora a prendere la foca».

E ora... tutti a disegnare.









sinforosa castoro
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lunedì 13 gennaio 2014

La gita (di Myrtilla)

Qualche giorno fa, navigando navigando, ho incontrato un bel blog http://hermioneat.blogspot.it/.
di racconti, immagini e quant'altro. Ho accettato l'invito dell'autrice del blog a indicarle cinque parole con le quali avrebbe poi inventato un racconto. Le parole erano: città, mago, tempo, sotterraneo, angelo. Il racconto: La Gita è stato pubblicato ieri. Oggi, a scuola, ho raccontato ai miei bambini La Gita, eccolo interpretato attraverso i loro disegni.
Grazie ancora a Myrtilla e, mi raccomando, andate a leggervi la bella storia.








sinforosa castoro

sabato 11 gennaio 2014

Lo strapotere delle donne

In questi giorni si fa un gran parlare del cognome della madre da affibbiare al nascituro - a parte che di questi tempi in questa nostra povera Italia ci sono questioni molto più urgenti da discutere e risolvere  - io al proposito ho qualche idea per la testa, le donne non me ne vogliano.
Il cognome che il nascituro prende alla nascita, quello paterno, appunto, penso sia dovuto più a una tradizione che a una legge, io, però, in questo non sono afferrata; forse è un retaggio del Diritto Romano che imponeva questa usanza.
Ora, oggi come oggi le coppie scoppiano per un nonnulla, si sa, vi immaginate cosa accadrebbe fra i due coniugi al momento della nascita del loro bambino/a? Il bambino in questione prenderà il cognome del papà, come da tradizione, o quello della mamma ? Questo sì che sarebbe un buon motivo per far scoppiare una coppia, magari appena formata. Al di là della confusione che si creerebbe, lascio agli esperti districare la matassa, a questo punto si renderebbero necessari patti pre-matrimoniali nei quali stabilire in anticipo quale cognome dare alla prole. Ma poiché un argomento non è mai a sestante, ma è sempre collegato ad altri, mi sovviene una riflessione sui vantaggi dell'essere donna per quanto riguarda questi argomenti.
Generalmente è lei, la donna, a decidere se e quando avere un figlio e soprattutto, siamo tutti a conoscenza dello strapotere che ha la donna sul nascituro. La legge dà a lei, e solo a lei, il potere di decidere se far nascere o non un bambino, il padre, purtroppo, resta e deve, per legge, restare fuori dalla faccenda. Quanti padri si sono visti rifiutare, dalla propria donna (moglie, compagna...) la possibilità di esserlo, padre? Allora penso che anche la legge sull'aborto (legge che io non condivido nel modo più assoluto poiché tutela la donna - non so fino a che punto, perché non indaga nella coscienza e nella mente di una donna che ha abortito - e non l'essere più indifeso in quel momento e cioè il bambino, che non ha voce in capitolo. E non mi si venga a dire che la legge è stata fatta per legalizzare un'illegalità, perché a quel punto dovremmo legalizzare il furto, la rapina a mano armata, le droghe leggere e pesanti e tutta l'illegalità del mondo) dovrebbe essere un po' cambiata e dare voce anche ai padri.
Come dicevo all'inizio dell'articoletto, care donne, sia chiaro, lungi da me il giudicare una donna che ha abortito. Il dolore di tale atto, in una donna, è tale, che merita solo rispetto - di questo la legge non se ne cura, ce ne rendiamo conto? -, tuttavia, donne, diamo voce anche ai padri. Ascoltiamo il loro parere, il loro desiderio di diventare papà. Non usiamo il nostro strapotere sul figlio. Il figlio è la conseguenza di un atto di amore fra due persone, fosse anche solo di pochi minuti è sempre frutto di amore fra due, e dico due, persone.



sinforosa castoro

giovedì 9 gennaio 2014

Una famiglia felice

Una famiglia felice


p.s. Cari lettori, dopo il post di ieri vi lascio con questa bella immagine. Risponderò domani ai vostri commenti, che mi fanno sempre tanto piacere, ora non ho proprio tempo, scusate.

sinforosa castoro

mercoledì 8 gennaio 2014

La mia mamma è stata cattiva col papà

 «Maestra, lo sai che la Befana mi ha portato la calza con tutte le caramelle?».
«Sei stata brava, allora».
«Sì, però a mia mamma non l'ha mica portata».
«Perché lei è grande».
«No, perché la Befana la porta anche ai grandi, l'ha portata anche a mia zia! A mia mamma non l'ha portata perché è cattiva col papà».
«Ma no, le mamme non sono mai cattive, magari hanno un po' litigato, succede a volte che i grandi litighino un pochettino».
«No, mia mamma è cattiva con mio papà perché adesso mio papà deve andare in un'altra casa, l'ha detto lei, e lui non c'ha i soldi, l'ha detto lui, e poi hanno gridato tanto e la Befana non c'ha portato un bel niente, glielo detto io che era stata cattiva e lei poi piangeva».
«Ascoltami bene. La mamma e il papà, magari, non vanno più tanto d'accordo e allora hanno pensato di vivere ognuno in una casa diversa, così non litigano più. E il papà, quando avrà i soldi, troverà un'altra casa e poi tu, con la mamma, andrete a trovarlo e magari nella casa nuova del papà avrai anche un lettino tutto nuovo per te...».
«No, mio papà adesso non ci parla più con la mamma perché è arrabbiato».
«Stai tranquilla che poi il papà parlerà ancora con la mamma e magari faranno anche la pace; è come quando tu litighi con la tua amica, tu vai a giocare da una parte e lei da un'altra... ma poi fate la pace, non e vero?».
«Sì, è vero».
«Dammi retta. La Befana non ha portato la calza alla tua mamma perché non ne aveva quasi più e doveva ancora andare da tanti bambini e la tua mamma le ha detto: "Befana, non lasciare una calza per me, piuttosto portala a un bambino o una bambina" e la Befana era contenta e le ha risposto: " Sei proprio una brava mamma, mi lasci la tua calza per una bambino o una bambina" ed è volata via con la sua scopa. Hai visto com'è stata brava la tua mamma? Ha preferito che la Befana portasse la sua calza a un bambino o una bambina, altrimenti chissà come sarebbero stati  tristi senza calza piena di dolcetti». Mi fa sì con la testa, non troppo convinta, e se ne va a giocare.

p.s. Cari genitori, l'ho detto altre volte e non mi stancherò mai di ripeterlo, cercate di non litigare, urlare, insultare dinanzi ai vostri bambini, per loro, per i bambini, è una vera sofferenza che genera paura, ansia, insicurezza, pensieri di cui poi sentirsi in colpa. Abbiate il buon senso di cercare di risolvere le vostre divergenze con il dialogo, un dialogo il più possibile pacato e sereno, soprattutto davanti ai vostri figli.















sinforosa castoro

lunedì 6 gennaio 2014

Buonritorno alla vita di tutti i giorni

"L'Epifania (la manifestazione di Gesù alle genti) tutte le feste porta via".
È finita. Da domani si ricomincia. Sì, lo so che molti di voi hanno già ricominciato a lavorare e che noi insegnanti, in questo caso, siamo dei privilegiati, tuttavia dopo la Befana si chiude per tutti "un tempo" e si riapre quello... ordinario.
Si disfano il presepe e l'albero, si ripongono in bell'ordine gli addobbi, si spengono i ceri, che per giorni hanno illuminato i nostri davanzali e le nostre stanze, e tutto sparisce e la casa ci appare più spoglia, più buia, come se si svuotasse di qualcosa di prezioso che però rifiliamo in cantina.
Anche qui, in questo nostro spazio virtuale ci siamo scambiati auguri e frasi benauguranti, abbiamo arricchito i nostri spazi web con addobbi e luci e chi più ne ha più ne metta eh... e poi? È tutto qui il Natale, una festa di luci, parole, colori e regali che svanisce e fa floph, come una bolla di sapone che ci affascina con le sue mille sfumature cromatiche e poi scoppia?
No, altrimenti ci racconteremmo solo bugie, saremmo degli attori e per di più non bravi a recitare. Il Natale è ogni giorno, se lo vogliamo. Il Signore resta con noi, anche se noi lo riponiamo in una scatola di cartone in cantina. È lui la vera luce che illumina le nostre case, la luce che dà luce alla nostra vita: "Io sarò con voi tutti i giorni della vostra vita"; sta a noi fargli spazio, ogni giorno dell'anno.
Buon ritorno alla vita di tutti i giorni a tutti voi, cari compagni di rete.


sinforosa castoro

domenica 5 gennaio 2014

La comunione dei Santi

Delle tre Letture di oggi, il pezzo che più mi ha fatto riflettere e ben sperare è preso dalla Lettera di San Paolo apostolo agli Efesini.
San Paolo dichiara di pregare per fratelli di Efeso affinché la sapienza di Dio li rivesta e li conduca alla piena conoscenza di Dio. 
San Paolo, e tutti i Santi, pregano incessantemente anche per noi e noi dovremmo fare altrettanto per i nostri fratelli. È in questo modo che si realizza la meravigliosa Comunione dei Santi.


... Perciò anch'io, avendo udito parlare della vostra fede nel Signore Gesù e del vostro amore per tutti i santi, non smetto mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione perché possiate conoscerlo pienamente; gli illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi. Efesini 1,15-18

sinforosa castoro

sabato 4 gennaio 2014

La Befana non esiste

In casa di Rosina c'è un gran trambusto. Lei e suo fratello sono in cameretta a discutere:
«Ti dico che la Befana non esiste, hai capito? Ma tu sei troppo piccola e non capisci niente».
«E allora chi mette i dolcetti nella calza che la mamma appende al camino? E quella bambolina che mi ha portato l'altr'anno?».
«È stata la mamma, no!».
«Non è vero, tu dici così solo perché continui a far arrabbiare la mamma e il papà e hai paura che poi la Befana non ti porterà un bel niente... ».
«Ma sta' zitta, sei solo una bambina dell'asilo che crede a tutte quelle scemate».
«Non devi preoccuparti perché la Befana è così brava, ma così brava, che porterà anche a te una calza piena di dolcetti e un giocattolo, glielo scrivo io, guarda».
«Ma se non sai neanche scrivere!» e con queste parole Giorgio mette fine alla discussione. Si alza e se ne va a guardare la tele.
Rosina se ne sta lì tutta sola e per niente offesa dalle parole del fratello. Prende un foglio e con le sue matite colorate incomincia a disegnare due calze, un orsacchiotto e una bella automobilina rossa. Ripiega il foglio in quattro, lo infila in una busta bianca e chiede alla mamma di scrivere per bene l'indirizzo: «Mi raccomando, mamma, ricordati di spedirla altrimenti la Befana non verrà».
«Non ti preoccupare, Rosina, la spedirò oggi stesso» e la mamma scrive in stampatello sulla busta

GENTILE SIGNORA BEFANA
VIALE DEI TIGLI 1000
ANGOLO NUVOLA ROSA
CIELO

venerdì 3 gennaio 2014

The book of love

Una bella e suggestiva canzone di Peter Gabriel: The Book of love interpretata nella scena finale della serie di Scrubs. Non so quanti di voi abbiano seguito questa serie televisiva su medici alle prime armi. La canzone merita, non trovate?


The book of love is long and boring
No one can lift the damn thing
It's full of charts and facts and figures and instructions for dancing
But I
I love it when you read to me
And you
You can read me anything
The book of love has music in it
In fact that's where music comes from
Some of it is just transcendental
Some of it is just really dumb
But I
I love it when you sing to me
And you
You can sing me anything
The book of love is long and boring
And written very long ago
It's full of flowers and heart-shaped boxes
And things we're all too young to know
But I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
And I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
And I
I love it when you give me things
And you
You ought to give me wedding rings
You ought to give me wedding rings

Il libro dell'amore è lungo e noioso 
Nessuno riesce a sollevare quella dannata cosa 
E' pieno di grafici e fatti 
e figure e istruzioni su come ballare 
Ma io, io amo quando me lo leggi 
E tu, tu puoi leggermi qualsiasi cosa 

Il libro dell'amore ha della musica al suo interno 
Infatti la musica viene proprio da lì 
Un po' di questa è trascendentale 
Un po' di questa è davvero stupida 
Ma io, io amo quando canti qualcosa per me 
E tu, tu puoi cantarmi qualsiasi cosa 

Il libro dell'amore è lungo e noioso 
Ed è stato scritto moltissimo tempo fa 
E' pieno di fiori e scatole a forma di cuore 
E di cose che non possiamo sapere poichè 
siamo troppo giovani 
Ma io, io amo quando mi dai qualcosa 
E tu, tu dovresti regalarmi fedi nuziali 
E io, io amo quando mi dai qualcosa 
E tu, tu dovresti regalarmi fedi nuziali 
E io, io amo quando mi dai qualcosa 
E tu, tu dovresti regalarmi fedi nuziali 
tu dovresti regalarmi fedi nuziali
.

da YouTube
sinforosa castoro

giovedì 2 gennaio 2014

Siracide - Ecclesiastico Cap.1, 1-30

Origine della sapienza

 Ogni sapienza viene dal Signore
e con lui rimane per sempre.

2 La sabbia del mare, le gocce della pioggia
e i giorni dei secoli chi li potrà contare?
3 L’altezza del cielo, la distesa della terra
e le profondità dell’abisso chi le potrà esplorare?
4 Prima d’ogni cosa fu creata la sapienza
e l’intelligenza prudente è da sempre.
5 Fonte della sapienza è la parola di Dio nei cieli,
le sue vie sono i comandamenti eterni.
6 La radice della sapienza a chi fu rivelata?
E le sue sottigliezze chi le conosce?
7 Ciò che insegna la sapienza a chi fu manifestato?
La sua grande esperienza chi la comprende?
8 Uno solo è il sapiente e incute timore,
seduto sopra il suo trono.
9 Il Signore stesso ha creato la sapienza,
l’ha vista e l’ha misurata,
l’ha effusa su tutte le sue opere,
10 a ogni mortale l’ha donata con generosità,
l’ha elargita a quelli che lo amano.
L’amore del Signore è sapienza che dà gloria,
a quanti egli appare, la dona perché lo contemplino.
11 Il timore del Signore è gloria e vanto,
gioia e corona d’esultanza.
12 Il timore del Signore allieta il cuore,
dà gioia, diletto e lunga vita.
Il timore del Signore è dono del Signore,
esso conduce sui sentieri dell’amore.
13 Chi teme il Signore avrà un esito felice,
nel giorno della sua morte sarà benedetto.
14 Principio di sapienza è temere il Signore;
essa fu creata con i fedeli nel seno materno.
15 Ha posto il suo nido tra gli uomini con fondamenta eterne,
abiterà fedelmente con i loro discendenti
16 Pienezza di sapienza è temere il Signore;
essa inebria di frutti i propri fedeli.
17 Riempirà loro la casa di beni desiderabili
e le dispense dei suoi prodotti.
18 Corona di sapienza è il timore del Signore;
essa fa fiorire pace e buona salute.
L’una e l’altra sono doni di Dio per la pace
e si estende il vanto per coloro che lo amano.
19 Egli ha visto e misurato la sapienza,
ha fatto piovere scienza e conoscenza intelligente,
ha esaltato la gloria di quanti la possiedono.
20 Radice di sapienza è temere il Signore,
i suoi rami sono abbondanza di giorni.
21 Il timore del Signore tiene lontani i peccati,
chi vi persevera respinge ogni moto di collera.
22 La collera ingiusta non si potrà scusare,
il traboccare della sua passione sarà causa di rovina.
23 Il paziente sopporta fino al momento giusto,
ma alla fine sgorgherà la sua gioia.
24 Fino al momento opportuno terrà nascoste le sue parole
e le labbra di molti celebreranno la sua saggezza.
25 Fra i tesori della sapienza ci sono massime sapienti,
ma per il peccatore è obbrobrio la pietà verso Dio.
26 Se desideri la sapienza, osserva i comandamenti
e il Signore te la concederà.
27 Il timore del Signore è sapienza e istruzione,
egli si compiace della fedeltà e della mansuetudine.
28 Non essere disobbediente al timore del Signore
e non avvicinarti ad esso con cuore falso.
29 Non essere ipocrita davanti agli uomini
e fa’ attenzione alle parole che dici.
30 Non esaltarti, se non vuoi cadere
e attirare su di te il disonore;
il Signore svelerà i tuoi segreti
e ti umilierà davanti all’assemblea,
perché non ti sei avvicinato al timore del Signore
e il tuo cuore è pieno d’inganni.

 































sinforosa castoro

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