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venerdì 31 maggio 2013

Viva la scuola dell'infanzia

A scuola è tempo di Feste di Fine Anno: bambini e bambine eccitati, traslochi di sedie e tavoli, diplomi, canti e balletti, scenette e musiche, mostre pittoriche e doni speciali, genitori commossi e maestre su di giri...
La Scuola dell'Infanzia è anche questo: un brulicare di attività e obiettivi raggiunti, ma, soprattutto, un intrecciarsi di emozioni e sentimenti che fanno di questa scuola una delle più belle in assoluto.
Al termine dei tre anni trascorsi, i bambini e le bambine non sono più quei piccoli cuccioli che le mamme ci hanno affidato, magari titubanti o in lacrime, sono diventati bambini e bambine che hanno fatto talmente tante e svariate esperienze - esperienze emotivamente indimenticabili - che sono ormai pronti per spiccare un nuovo volo.





















sinforosa castoro

mercoledì 29 maggio 2013

Ave Maria

«Maestra, sai che mia mamma mi ha fatto imparare la preghiera in rumeno?».
«Che bello e che brava, la tua mamma! Che preghiera è?».
«Eh, la preghiera!».
«Vuoi dirla a tutti?».
«Sì».
E incomincia a recitare a memoria quella che sembra una preghiera dedicata a Maria.
«Forse è l'Ave Maria?» faccio io.
«Mmmh?!», risponde lui inarcando le sopracciglia.
«Bambini, chi di voi fa sentire a Ovidio l'Ave Maria in italiano?».
Tutti fanno facce un po' perplesse.
«Nessuno sa l'Ave Maria? Vi ricordate che qualche settimana fa abbiamo parlato di Maria... ».
«Che è la mamma di Gesù».
«Proprio così, bravo Giulio, e vi ho fatto sentire la preghiera dell'Ave Maria. Vi ricordate che la prima parte di questa preghiera sono le parole che l'Angelo Gabriele le ha detto quando è andato da lei per chiederle se voleva diventare la mamma di Gesù e le parole di sua cugina Elisabetta quando... ».
«Quando è andata a trovarla, perché era un po' vecchia e era incinta».
«Bravissimo. La seconda parte, invece, sono le parole che hanno "inventato" le persone per chiedere a Maria di stare loro sempre vicina. Adesso cerchiamo di ripeterla insieme, così la impariamo per bene. E poi dite alle vostre mamme di farvela imparare. Maria è contenta se voi la pregate, perché è un modo per dirle quanto le volete bene. D'accordo?».
«Io glielo dico a mia mamma».
«Anch'io... ».
«Bravissimi... Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne... ».


sinforosa castoro
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mercoledì 22 maggio 2013

Nostra Aetate Parte II°

Le diverse religioni non cristiane
" ... La Chiesa nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni (Induismo e Buddismo). Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini.
Essa però annuncia, ed è tenuta ad annunciare, il Cristo che è «via, verità e vita» (Gv.14,6) in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato a sé stesso tutte le cose.
Essa perciò esorta i suoi figli affinché, con prudenza e carità, per mezzo del dialogo e la collaborazione con i seguaci delle altre religioni, sempre rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, conservino e facciano progredire i valori spirituali, morali, e socio-culturali che si trovano in essi".
Nostra Aetate 2. 857. 858.
Continua...
sinforosa castoro

martedì 21 maggio 2013

Micino Micetto

Micino Micetto
dall'alto di un tetto
si sono incontrati
si sono salutati.
Ciao come stai?
Ciao come va?
Prima le riverenze e poi le confidenze.
Io so dov'è un topino,
sta dentro un buchino,
dimmi dov'è,
che vengo con te... con te... con te.



sinforosa castoro

sabato 18 maggio 2013

Santo Spirito

Domani, ma la festa è già cominciata, sarà Pentecoste e con questa solennità si chiuderà il lungo periodo pasquale. Sì, perché la Pasqua non può durare un solo giorno, la risurrezione di Gesù è un avvenimento talmente straordinario che la gioia deve protrarsi.
Lo Spirito Santo, terza persona della Santissima Trinità, soffierà in ogni dove.
Ho parlato ai bambini di queste due festività che hanno contrassegnato questa ultima settimana: l'Ascensione e l'effusione dello Spirito Santo e per far comprendere meglio il concetto di Spirito Santo ho preso a esempio l'amore di mamma e papà.
E lo Spirito, in verità, che cos'è se non l'amore di Dio Padre e Dio Figlio che si manifesta in ogni uomo e nella storia?
Spirito di sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio.
"... Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé"
Galati 5,22.
".. Lo Spirito di Dio, che, con mirabile provvidenza, dirige il corso dei tempi e rinnova la faccia della terra... "
Gaudium et spes 26. 1402.
Chiediamo con forza e fede i doni di questo straordinario datore di vita.



Il Fuoco dell Spirito
sinforosa castoro

venerdì 17 maggio 2013

Nostra Aetate Parte I°

"... Gli uomini delle varie religioni attendono la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell'uomo: la natura dell'uomo, il senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, l'origine e il fine del dolore, la via per raggiungere la vera felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte, infine l'ultimo e ineffabile mistero che circonda la nostra esistenza, donde noi traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo".
Nostra Aetate 1 - 855.
Continua...
sinforosa castoro

venerdì 10 maggio 2013

I disegni parlano

I disegno di un bambino, bambina, non solo è bello da guardare ma può "raccontare" tante cose della sua vita emozionale e affettiva.
Ci sono un'infinità di libri che parlano del disegno infantile e chiunque in libreria può trovare testi che spiegano con parole ed esempi, per esempio, l'evoluzione del disegno (temi già trattati in post precedenti), oppure la "lettura" fatta, appunto, da occhi esperti.
Ora vorrei soffermarmi su un aspetto significativo: la rappresentazione degli "omini".
Già in precedenza è stato sottolineato che la capacità di rappresentare graficamente un vissuto cammina pari pari con la maturità percettiva e motoria del bambino/a, a questo, tuttavia, si somma anche la sua vita affettiva ed emozionale, che rispecchia l'ambiente in cui vive e le relazioni in cui si muove. Insomma, un bambino che vive attorniato dalla giusta dose di attenzioni, gratificazioni affettive e stimoli è senza dubbio più avvantaggiando di un altro che è poco o per niente motivato e poco o per niente soggetto di attenzioni e gratificazioni affettive. Certo, la cosa difficile, come sempre, è saper calibrare le attenzioni, le gratificazioni affettive  e gli stimoli, perché,  come ho detto altre volte, il troppo e il niente, a lungo andare, danno lo stesso risultato.
Premesso che le parole che seguiranno sono solo indicative e riferite anche a bambini più grandicelli (lascio a voi l'approfondire l'argomento su testi autorevoli), cerchiamo di orientarci nel mondo degli "omini".


  • La Testa. Se il bambino la rappresenta troppo piccola indica una certa chiusura, un certo ripiegamento su di sé. Al contrario, se troppo grande, mette in evidenza una certa espansività e anche, forse, egocentrismo.
  • La Bocca. Se aperta o spalancata mette in luce la sua voglia di comunicare. Chiusa evidenzia un certo stato di tensione.
  • Il Naso. È collegato alla sessualità e segna l'imminente ingresso nella pubertà.
  • Gli Occhi. Questa parte del viso evidenzia la vitalità del bambino: grandi sono indice di curiosità, ma anche di voler tener sotto controllo tutto; piccoli sono spia di introversione e timore ad affrontare nuove esperienze.
  • Le Braccia. L'assenza di braccia e mani denota che il bambino ha ricevuto poche gratificazioni affettive. Quando sono allargate esprimono il desiderio del bambino di esplorare, mentre le braccia alzate sono indice di richiesta di aiuto.
  • Le Gambe. Troppo lunghe denotano il desiderio di diventare grandi, troppo corte il timore di diventarlo.
















sinforosa castoro

giovedì 9 maggio 2013

Il Circo della farfalla

La breve storiella del bruco-farfalla ha suscitato un bel po' di riflessioni, tutte pertinenti anche se molto differenti fra loro. Questo è il bello dei punti di vista. Le medesime parole toccano corde diverse, in ciascuno di noi.
Rimanendo in tema di bruco-farfalla, si potrebbe dire dal bruco alla farfalla, desidero segnalarvi un cortometraggio del 2009  del regista Joshua Weigel e della moglie Rebekah, psicologa, prestata alla cinematografia.
Il cortometraggio non è solamente una storia sull'handicap in senso lato; il messaggio si spinge oltre e cioè sulla lotta che ognuno deve intraprendere per superare quegli ostacoli, quell'handicap - che sia fisico, emozionale o psicologico - che lo limitano, lo frenano, "perché ogni persona ce la può fare".
L'incontro dei due ideatori con colui che interpreterà il ruolo di Will, Nick Vujicic, australiano con radici serbe di tradizione cristiana, nato senza né braccia né gambe, che, dopo il periodo di "disperazione", ha fondato un'organizzazione no profit per disabili e che oggi gira per il mondo a infondere coraggio e speranza a chi le ha perse, è stato decisivo per la storia del film.
Be', insomma, andatevi a vedere questo bellissimo corto, che ha vinto tanti premi e che grazie a internet è stato visto da più di venti milioni di spettatori, e sappiatemi dire.
YouTube: The Butterflay Circus. Il Circo della farfalla.




 sinforosa castoro

mercoledì 8 maggio 2013

Il Bruco-Farfalla

C'era una volta un piccolo bruco che camminava tra l'erba del prato.
«Sei proprio brutto» gli fece il gatto
«Sì sì, sei davvero un po' bruttino» insistette il coniglietto.
Il bruco continuò a camminare senza badare alle brutte cose che gli dicevano quegli amici un po' sgarbati.



Camminava e camminava, andando dritto per la sua strada.




«Ohhh! Ma che brutto che sei!... » gli dissero in coro un gruppo di anatroccoli che nuotavano nello stagno, «... guarda noi come siamo belli!».
«Eh... già, hanno proprio ragione loro, sei il più brutto del prato» fece eco Baubau.
Il bruco non disse nulla e schiacciò un pisolino.


A un tratto, mentre tutti gli animali stavano chiacchierando fra di loro nel silenzio della sera imminente, si sentì un cric cric.
Dalla pelle del bruco uscì allora una magnifica farfalla, che allargò le ali e prese a volare.
«Ohhh!» fecero in coro tutti gli animaletti «... ma sei bellissima!».
«Grazie, amici». E il bruco-farfalla arrossì dall'emozione.

di sinforosa castoro
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lunedì 6 maggio 2013

La Preghiera

«Da quando mia mamma è stata così male... e poi mio papà... No no, non si può soffrire così. Io non credo più in Dio. Sono arrabbiatissima con Dio... ».
Queste parole, dure e taglienti, le pronunciava un'amica a seguito della sofferenza patita dai genitori anziani.

«Sto così male, continuo a pregare, tutto il giorno non faccio che chiedere a Dio di aiutarmi... ». 
Queste altre parole, invece, sono di un'altra cara amica che ha vissuto un periodo davvero difficile.

Il dolore, la sofferenza, che prima o poi visita tutti, può diventare per noi o pietra di inciampo o pietra sulla quale innalzarci e protenderci verso Dio.



sinforosa castoro

domenica 5 maggio 2013

Pregare

Vi ho chiesto cosa ne pensate della preghiera e dico grazie a tutti coloro che hanno risposto all'invito di una riflessione in proposito.
La Preghiera... !
Pregare non significa dire formule, magari magiche, per risolvere i nostri problemi più o meno impellenti. Preghiera è, anzitutto, un atto del cuore-mente di chi si sente fragile, piccolo, bisognoso, insomma, di chi si sente creatura fallibile. Prega colui che percepisce i propri  limiti, li individua su di sé, li sperimenta nel rapporto con gli altri e nelle diverse circostanze della vita.
Preghiera è sostare in Dio. È ricercare il Suo volto, la Sua volontà, che sovente non coincide con la nostra. Preghiera è sentire-sapere che c'è un Altro che mi precede, che sta sopra di me, che mi ama di un amore incondizionato, come sa amare una mamma, un papà.
Quando si è piccoli e si chiede alla mamma quel qualcosa che ci piace tanto ma che può essere dannoso per noi, lei, proprio perché ci ama e ci conosce, nonostante le nostre insistenze, recriminazioni e capricci, non ce la concede. Dio è come la nostra mamma, il nostro papà, ci conosce, sa di cosa abbiamo bisogno; noi facciamo bene a chiedere a Lui ogni cosa, ma poi lasciamo a Lui di decidere.
Ma allora la preghiera a che serve?
La preghiera serve nella misura in cui è fatta in amore e per amore: Amo Dio e desidero dialogare con Lui, stargli accanto. A Lui confido le mie pene e quelle dei fratelli. A lui chiedo la forza di superare i momenti di sofferenza, che siano mie sofferenze o di altri. A lui rendo grazie per il dono della vita, dell'aria che respiro, della natura che mi circonda, dell'amore dei fratelli, dello stupore di ogni giorno, che non è mai uguale a un altro.
E anche quando questo rapporto è interrotto, per un qualunque motivo, non abbiamo a temere nulla; in noi dimora  lo Spirito Santo che prega in noi e per noi incessantemente: Romani 8, 26 
26 Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; 27 e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.
Continua...






sinforosa castoro

sabato 4 maggio 2013

Galleria d'arte

Per questo fine settimana propongo una visita alla galleria d'arte di sinforosa castoro. 
Ammirate queste opere d'arte davvero uniche e irripetibili. Che ne dite?
Buona visione.






 sinforosa castoro


venerdì 3 maggio 2013

Perché si prega?

Secondo voi, la preghiera è utile? Se sì, perché? E come dovrebbe essere? E perché si prega? E quando si prega? E quali sono le preghiere che abitualmente fate?
Grazie a tutti coloro che vorranno rispondere a queste domande.


sinforosa castoro

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